viernes, febrero 03, 2006

DECISIVA PARA LA VIDA DE GUILLERMO FARIÑAS LAS PROXIMA 72 HORAS EN SU HUELGA DE HAMBRE Y SED

Decisiva para la vida del Lic. Guillermo Fariñas, las próximas 72 horas en su huelga de hambre y sed.

La Sra. Niuvis Díaz Remon, directora en funciones de la agencia de prensa independiente Cubanacan Press informo desde la ciudad de Santa Clara, a las 4:00 PM del día 2 de febrero vía telefónica a la organización en el exilio Acción Democrática Cubana, sobre el estado de salud del Licenciado Guillermo Fariñas, director de esta agencia, quien se encuentra en huelga de hambre y sed, desde el 31 de Enero a las 12 del mediodia, luego de que enviara una carta abierta al mandatario cubano Fidel Castro, reclamando el derecho a tener acceso a Internet, así como la suspensión de la escalada represiva que contra activistas de derechos humanos y periodistas independientes se desarrolla en esta provincia.
El Licenciado Guillermo Fariñas, antes de comenzar esta huelga, presentaba un frágil cuadro de salud, producto del deterioro de varias huelgas anteriores, algunas de ellas efectuadas desde las cárceles del gobierno cubano. La agencia de prensa Cubanacan Press, teme por la vida de su director, y denuncia ante la opinión pública mundial, la responsabilidad de la máxima dirección política del gobierno cubano sobre un desenlace fatal en los próximos días del psicólogo, periodista y defensor de los derechos humanos Guillermo Fariñas. Igualmente, esta agencia de prensa, hace un llamado de alerta sobre esta delicada situación a todos los colegas y agencias del mundo democrático, reclamando su solidaridad.
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MARTI NOTICIAS.COM
La organización francesa RSF expresó su solidaridad con el periodista independiente cubano Guillermo Fariñas, que se encuentra en huelga de hambre desde el 31 de enero. El periodista independiente ha declarado que protesta para solicitar que los cubanos tengan derecho a conectarse con la red electrónica del Internet. Asimismo pide que se permita a los periodistas independientes trabajar con libertad. Pedro Corzo amplía la información.
Para OIR la noticia haga click en el siguiente enlace:
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Cuba, reporter in sciopero della fame per la libertà sul web
di Leonardo Sacchetti
Guillermo Fariñas ([i]qui accanto nella foto [i]) è disposto a morire per una connessione a Internet. Fariñas, cubano, psicologo e giornalista indipendente dell'agenzia stampa Cubanacán Press è dallo scorso martedì 31 gennaio in sciopero della fame e della sete. È «pronto a morire», come si legge in una lettera aperta indirizzata direttamente a Fidel Castro, se il governo cubano non gli permetterà di usare Internet per il suo lavoro di giornalista. «Voglio che tutti i cubani - si legge nella lettera inviata al lider maximo - abbiamo il diritto di connettersi a Internet. Ma voglio anche che la stampa indipendente possa informare sull'operato del governo».
Una sfida al regime, contro la censura che a Cuba proibisce il libero accesso al web (anche per i turisti non è per niente facile). E la proibizione del governo si trasforma in repressione se a richiedere la connessione sono giornalisti indipendenti. Come Fariñas. Come molti altri che o sono finiti in prigione, o spinti all'esilio, o costretti a barcamenarsi tra notizie non date o edulcorate pur di continuare a informare il mondo di quel che succede nella «perle del Caribe». «Se devo diventare un martire dell'accesso all'informazione - dice Fariñas - lo diventerò». E con queste parole, Fariñas ha iniziato il suo decimo sciopero della fame.
Arrestato nel dicembre del 2003 per «aver letto a voce alta» il Progetto Varela, quello della dissidenza moderata che invitava il Parlamento de L'Avana a tiepide riforme, il direttore di Cubanacán Press ha denunciato la sua situazione a Reporter senza Frontiere (Rsf) che da anni, e tra qualche polemica, raccoglie testimonianze sulla censura dell'informazione a Cuba. L'agenzia di Fariñas opera a Santa Clara - la città che vide «Che» Guevara dare il colpo di grazia alla dittatura di Batista - e fino a qualche settimana fa aveva il permesso di inviare articoli via web al sito indipendente Cubanet. Ma dal 23 il governo castrista ha spento la connessione. «Al di là delle mie idee politiche - ha scritto Fariñas a Castro - leggo che il suo governo, durante l'Incontro dell'Onu sull'accesso all'informazione (Rabat, 2005), ha dichiarato che tutti i cubani hanno accesso a Internet e se non ce l'hanno è colpa dell'embargo».
Difficilmente Castro risponderà a questa lettera. Difficilmente il suo governo si rimangerà le parole dette in Marocco alla fine del 2005. Ma questo decimo sciopero della fame di un giornalista indipendente porta fuori da Cuba la difficile situazione della libertà di stampa. E non solo. «Internet o muerte», ha detto Guillermo Fariñas parafrasando lo slogan della Rivoluzione «Socialismo o muerte».